Splickshh - rethinking botanical spaces - abstract
Splickshh è un innaffiatoio per tastiere.
Questo oggetto da scrivania presenta linee semplici e un design studiato ad hoc per dissetare la tua tastiera. La sua forma a “J” rovesciata richiama la combinazione di due gesti: versare l’acqua e premere un tasto. Splichshh è una provocazione tangibile, un prodotto speculativo che mette in discussione il ruolo stesso della tecnologia.
Ci invita a ripensare la tastiera non più come interfaccia di scrittura ma come spazio botanico.
Nata come sfida progettuale, questa macchina celibe ci invita a riflettere sul rapporto tra uomo e tecnologia, tra ecologia e rifiuto. In un’epoca dominata dai consumi, è necessario valutare l’impatto dei prodotti a partire dall’estrazione di materie prime fino allo smalti- mento. Il ripensare a un oggetto può farsi pratica ecologica anticipando la condizione di rifiuto. Ciò può portare a scoprire nuove pratiche sostenibili.
Splickshh - rethinking botanical spaces - TEMI
- MACCHINE CELIBI
- DESIGN SPECULATIVO
- ECOLOGIA / RIFIUTO
Splickshh - rethinking botanical spaces - BIBLIOGRAFIA
Bennett, J. (2010). Vibrant Matter: A Political Ecology of Things. Duke University Press.
Bridle, J. (2022). Modi di essere. Animali, piante, intelligenze artificiali: il pianeta che ci ospita. Not - Nero Editions.
Davis, E. (2023). Techgnosis. Mito, magia e misticismo nell’era dell’informazione. Not - Nero Editions.
Dunne, A., & Raby, F. (2013). Speculative Everything: Design, Fiction, and Social Dreaming. MIT Press.
Wiener, N. (2012). Cibernetica. L’uso umano degli esseri umani. Bollati Boringhieri.
ECOLOGIA / RIFIUTO:
I rifiuti reclamano attenzione.
L’esistenza dei rifiuti, va oltre l’associazione con significati umani. In questa forma, le cose rilevano la propria potenza.X I corpi hanno la capacità di far accadere le cose, di produrre effetti. C’è vitalità energetica dentro le cose, che generalmente concepiamo come inerti.
Jane Bennet - Materia vibrante. Un’ecologia politica delle cose (2023)
Splickshh - rethinking botanical spaces - PROBLEM
Quando il nostro corpo ha caldo, nulla è più rigenerante di una bella doccia. E quando le piante hanno sete? Basta un po’ d’acqua per ridare loro vita. Ma le tastiere, i computer, i dispositivi che lavorano instancabilmente, non meritano anche loro un po’ di attenzione?
Anche l’elettronica, quando si surriscalda, soffre. E una componente calda è una componente meno efficiente.
Prendersi cura della tecnologia significa garantirne la durata e le prestazioni. Perché anche la salute dei nostri strumenti conta.
Splickshh - rethinking botanical spaces - SCHEDA TECNICA
Cosa serve
- monitor (+ ev. casse)
- tastiera con germogli
- innaffiatoio
+ ev. prolunghe, multiple, alimentazione...
Superficie occupabile (60x60 cm - variabile)
DESIGN SPECULATIVO
Gli oggetti progettati possono attivare immaginazione e riflessione.
Il design speculativo non serve a trovare risposte, ma a sollevare domande, a rendere visibile ciò che altrimenti resterebbe latente. Gli oggetti diventano strumenti per mettere in discussione l’ordine delle cose.
“Il design speculativo non serve a prevedere il futuro, ma ad aprire nuovi punti di vista sul presente.”
“Il design speculativo può agire come catalizzatore per ridefinire collettivamente il nostro rapporto con la realtà.”
Attraverso scenari e oggetti non funzionali, possiamo interrogare ciò che è normale, scontato o invisibile, dando forma a futuri alternativi e a ecologie materiali diverse.
“Utilizziamo il design per speculare su come le cose potrebbero essere – per immaginare futuri possibili.”
“Il design oggi non è solo risolvere problemi, ma scoprirli.”
Dunne, A. & Raby, F. (2013). Speculative Everything. Design, Fiction, and Social Dreaming. MIT Press.
MACCHINE CELIBI
I rifiuti reclamano attenzione.
L’esistenza dei rifiuti, va oltre l’associazione con significati umani. In questa forma, le cose rilevano la propria potenza. I corpi hanno la capacità di far accadere le cose, di produrre effetti. C’è vitalità energetica dentro le cose, che generalmente concepiamo come inerti.
Jane Bennet - Materia vibrante. Un’ecologia politica delle cose (2023)