Struttura dell'Exposition

Descrizione generale della parte creativa del progetto

 

La parte creativa del progetto si basa sull'intreccio tra autobiografia e ricerca culturale, utilizzando il metodo dell’autoetnografia. La storia che ho scritto non si limita a esprimere le mie emozioni o il mio vissuto personale, ma si collega a tradizioni, valori e fatti storici del popolo russo. Questo approccio permette di analizzare la mentalità collettiva e di esplorare temi culturali rilevanti attraverso una prospettiva individuale.


Exposition comprende:

  1. Narrazione autobiografica "Un tocco della morte": un racconto personale che esplora tradizioni e valori culturali attraverso la mia esperienza di vita.
  2. Parte descrittiva: necessaria per spiegare sia la narrazione scritta sia la performance artistica.
  3. Parte informativa: testi provenienti principalmente da fonti online (in gran parte tradotti dal russo) per approfondire le tradizioni descritte nel racconto e integrate nella performance.
  4. Materiali audiovisivi: contenuti visivi e sonori che arricchiscono e ampliano i temi trattati, trasformando la narrazione in una forma di autoetnografia.


Temi Principali trattati nell'Exposition:

  1. Tradizioni musicali e rituali funebri: lamenti, preghiere funebri e canti tradizionali del popolo russo.
  2. Riti funebri russi: rintocchi delle campane, lettura dei salmi, preghiere e il rito di commiato in chiesa e al cimitero.
  3. Radonitsa: la Pasqua dei morti e le tradizioni commemorative popolari.
  4. Tradizioni funebri tra sacro e profano: i pasti rituali, come i bliny (frittelle commemorative), e i riti familiari legati al lutto.
  5. Eventi naturali e il loro impatto: la pioggia gelata di Mosca del 2010 come esempio di catastrofi climatiche e delle loro conseguenze sociali.
  6. Guerra e popolazione civile: il caso del Coro Alexandrov, tragicamente scomparso durante un viaggio verso la Siria, una storia profondamente simbolica e natalizia.
  7. Kalimba: significato spirituale e culturale dello strumento sacro africano, che nella performance rappresenta la "voce degli antenati".


Collegamento con la Biografia Personale

Ogni tema trattato nel progetto trova radici nella mia esperienza personale, intrecciandosi con le tradizioni del mio popolo. Questo dialogo tra dimensione intima e collettiva permette di offrire una prospettiva unica, utile per ulteriori ricerche artistiche e culturali.

Il progetto creativo si basa sui principi dell'autoetnografia, un metodo di ricerca che intreccia autobiografia ed etnografia per esplorare il significato culturale attraverso esperienze personali. Il progetto si articola in due parti: una performativa e una scritta.

Attraverso gli 11 capitoli della parte scritta, il lavoro si sviluppa in una narrazione che integra ricordi intimi, tradizioni culturali e riflessioni personali, con particolare riferimento al testo Memento Mori di Sergio Blanco. Ogni capitolo si apre con una citazione tratta dal libro Memento Mori, scelta per la sua corrispondenza con ricordi personali. Ad esempio, il ricordo della morte di Adrian, un ragazzo di 11 anni, amico e compagno di scuola di Sergio Blanco nel libro, richiama un'esperienza simile vissuta da me, che diventa il fulcro del terzo capitolo del mio racconto.

Il mio racconto rappresenta una rielaborazione creativa e interpretativa del dialogo interiore tra il testo di Sergio Blanco e i miei ricordi, come risposta alla lettura, tutto guidato dalla mia sensibilità e percezione soggettiva.

L’approccio critico al testo di Sergio Blanco si manifesta nella seconda parte del progetto, quella performativa. Innanzitutto, utilizzando Adobe Illustrator, realizzo una locandina del libro, barrandone simbolicamente il titolo Memento Mori con una croce. La parte video si basa sulla rappresentazione del fuoco: il gesto simbolico di bruciare il libro diventa un mezzo per rappresentare un’emozione interiore profonda. Il fuoco esprime il dolore che provo nell’affrontare la lettura di Memento Mori, un dolore che diventa sempre più intenso nel processo creativo.

Allo stesso tempo, il fuoco delle candele utilizzate durante la performance richiama le tradizioni commemorative, in cui le candele vengono accese per pregare per le anime dei defunti e offrire conforto spirituale. Uso cinque candele in modo simbolico per raccontare la morte di una bambina di cinque anni. Il fuoco rappresenta quindi una dualità: da una parte, il dolore e l’intensità emotiva; dall’altra, la pace e la riconciliazione interiore. Guardare il fuoco diventa un’esperienza catartica e consolatoria.

Un ruolo fondamentale è svolto dalle tradizioni culturali e religiose ortodosse legate al lutto e alla commemorazione dei defunti. Queste pratiche non costituiscono solo uno sfondo culturale, ma diventano strumenti per affrontare il dolore e trovare un senso di speranza.

Tra gli elementi esplorati sia nella parte scritta che nella performance vi sono:

I riti funebri e commemorativi ortodossi, come il Radonitsa (la Pasqua dei morti) e la lettura notturna dei Salmi accanto ai defunti;
Le tradizioni culinarie, come i bliny, simboli commemorativi;
Le espressioni musicali, come i canti funebri e l’uso della kalimba, considerata la "voce degli antenati".
Attraverso uno stile semplice e diretto, il progetto mira a offrire uno sguardo empatico e universale su questioni identitarie, culturali e personali.

UN TOCCO DELLA MORTE