Un tocco della morte
(last edited: 2025)
author(s): FA
connected to: Enacting Artistic Research
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Il progetto si basa sui principi dell'autoetnografia, un metodo di ricerca che intreccia autobiografia ed etnografia per esplorare il significato culturale attraverso esperienze personali. Attraverso 11 capitoli, il lavoro si sviluppa in una narrazione che integra ricordi intimi, tradizioni culturali e riflessioni personali, con particolare riferimento al testo “Memento Mori” di Sergio Blanco.
Ogni capitolo si apre con una citazione tratta dal libro, scelta in base alla corrispondenza con ricordi personali evocati dalla lettura. Ad esempio, il ricordo della morte di un compagno di scuola di 11 anni nel libro richiama un'esperienza simile vissuta dall’autrice, che diventa il fulcro di un racconto. Questa struttura di dialogo tra testo e vissuto personale rappresenta una rielaborazione creativa e interpretativa, secondo la sensibilità e la percezione soggettiva.
L’approccio critico al testo di Sergio Blanco si manifesta anche nel progetto grafico e performativo. Usando Adobe Illustrator, l’autrice realizza una locandina del libro, barrandone simbolicamente il titolo con una croce. Nella performance associata al progetto, il gesto simbolico di bruciare il libro diventa un mezzo per rappresentare un’emozione interiore profonda. Il fuoco esprime il dolore che l’autrice prova nell’affrontare la lettura di Memento Mori, un dolore che diventa intenso nel processo creativo richiesto per il progetto. Allo stesso tempo, il fuoco delle candele, utilizzato durante la performance, richiama le tradizioni commemorative, in cui le candele vengono accese per pregare per le anime dei defunti e per offrire conforto spirituale. Il fuoco rappresenta quindi una dualità: da una parte, il dolore e l’intensità emotiva, dall’altra, la pace e la riconciliazione interiore. Guardare il fuoco diventa un’esperienza catartica e consolatoria.
Un ruolo fondamentale è svolto dalle tradizioni culturali e religiose ortodosse legate al lutto e alla commemorazione dei defunti. Queste pratiche non sono solo uno sfondo culturale, ma diventano strumenti per affrontare il dolore e trovare un senso di speranza. Tra gli elementi esplorati vi sono:
I riti funebri e commemorativi ortodossi, come il Radonitsa (Pasqua dei morti) e la lettura notturna dei Salmi accanto ai defunti;
Le tradizioni culinarie, come i bliny, simbolo commemorativo;
Le espressioni musicali, come i canti funebri e l’uso della kalimba come voce degli antenati.
Il progetto esplora il potere delle tradizioni nel sostenere chi vive il lutto, trasformandolo in un processo creativo. Pur trattando temi tragici, il lavoro è un tributo alla resilienza e alla capacità della cultura di aiutare a elaborare la perdita. Attraverso uno stile semplice e diretto, si mira a offrire uno sguardo empatico e universale su questioni identitarie, culturali e personali.